Bonus mamme 2024! E anni successivi….

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Bonus mamme 2024! e anni successivi....

Sgravio contributivo per madri lavoratrici: 2024 - 2026!

Tra le novità più attese della Legge di Bilancio 2024, sicuramente di forte interesse mediatico!, è lo sgravio contributivo madri lavoratrici o, meglio sponsorizzato e conosciuto come “bonus mamme”.

Di cosa si tratta?

Di una riduzione contributiva (del 100%) della quota dei contributi Inps a carico delle lavoratrici madri.

Mediamente l’aliquota dei contributi Inps trattenuti in busta paga è di circa 9/10%, con il bonus mamme questa trattenuta per il 2024 (e anni successivi) viene azzerata!

Ad esser precisi non proprio azzerata in quanto lo sgravio contributivo può essere applicato entro il limite massimo di € 3.000 annuali da riparametrare su base mensile = € 250 al mese.

Se sei una lavoratrice che paga solitamente € 300 di contributi Inps in busta paga, con l’applicazione di questo sgravio ne pagherai solo € 50 (limite massimo applicabile € 250 mese, quindi lo sgravio non è del 100% e la trattenuta non viene completamente azzerata!).

Ma se pago contributi Inps più bassi avrò una riduzione della mia pensione?

No!  La differenza figurativa di questi contributi “mancanti” viene pagata dallo Stato, quindi non avrai nessuna penalizzazione pensionistica.

Avrò un aumento del netto in busta paga?

SI! Ma limitiamo le aspettative!!…

In queste settimane in più occasioni a livello mediatico si è parlato di un aumento di oltre € 100 netti al mese in busta paga grazie al nuovo bonus mamme.

Chiariamo meglio questo aspetto!

Nel 2024, la maggioranza delle lavoratrici (come dei lavoratori) stanno fruendo già di una riduzione contributiva (a questo link: https://www.paghesolution.it/netti-piu-alti-in-busta-paga-anche-nel-2024/  il mio articolo sulla conferma della riduzione contributiva anche per il 2024).

In breve: se l’imponibile previdenziale Inps del mese è inferiore ad € 2.692 già oggi viene applicata una riduzione dei contributi del 6/7%; in pratica si sta pagando solo il 2/3% di contributi = già si percepisce un netto mensile in busta paga più alto.

Per queste lavoratrici madri quindi lo sgravio al 100% si traduce in ulteriore riduzione del restante 2/3% di contributi, che tradotto significa un reale aumento in busta paga di circa € 20/30 (e non di oltre € 100!!)

Ovviamente diverso è invece il caso delle lavoratrici madri che hanno un imponibile Inps mensile superiore ad € 2.692 (RAL superiore ad € 35.000!) e che quindi riusciranno effettivamente ad ottenere un aumento del netto mensile superiore ad € 100 in quanto fruiranno del massimale di sgravio mensile di € 250.

Vediamo ora quali sono i requisiti per l’applicazione!

La lavoratrice per ottenere l’applicazione dello sgravio deve essere titolare di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato (già in corso, o attivato in corso d’anno, come in caso di trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato).

Lo sgravio è applicabile anche in caso di contratto di apprendistato, part-time, contratto di somministrazione, sia per il settore pubblico che privato, ed anche per agricoli o cooperative.

Restano escluse le lavoratrici domestiche e/o a chiamata (intermittente) – anche se a tempo indeterminato -.

La norma originale prevede che per i periodi di paga compresi dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 alle lavoratrici madri di tre o più figli è riconosciuto un esonero del 100 per cento della quota dei contributi Inps fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.

Per il 2024 è stata prevista una deroga in favore anche delle lavoratrici madri di due figli, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Il requisito si intende soddisfatto nel momento della nascita del terzo figlio (o successivo) per il periodo 2024 – 2026, mentre solo per il solo 2024 al momento della nascita del secondo figlio.

Importante è sapere che il diritto allo sgravio si cristallizza alla data di nascita del figlio; quindi, non produce nessuna perdita del beneficio:

  • la premorienza di uno dei figli, l’uscita di un figlio dal nucleo familiare, la non convivenza, l’affido esclusivo al padre (sono tutti eventi che non comportano la perdita dell’agevolazione contributiva).

L’esonero è applicabile anche in caso di adozione o affidamento.

Se in corso di anno si perde il requisito relativo all’età del figlio, dal mese successivo lo sgravio contributivo non sarà più applicato.

Esempi pratici:

  1. Madre con 3 figli alla data del 1/01/2024:
Applicazione esonero  Dal 1/01/2024
Compimento 18 anni figlio più piccolo  19/10/2025
Termine applicazione esonero  10/2025

 

  1. Madre con 2 figli al 1/01/2024:
Applicazione esonero Dal 1/01/2024
Compimento 10 anni figlio più piccolo 19/07/2024
Termine applicazione esonero 07/2024

 

  1. Madre con 1 figlio al 1/01/2024, in attesa del secondo con nascita 11/06/2024:
Applicazione esonero         Dal 1/06/2024
Compimento 10 anni figlio più piccolo         Oltre il 2024
Termine applicazione esonero          12/2024

 

Cosa deve fare una lavoratrice madre per ottenere il “bonus”?

(Anche se la norma non prevede nulla!!) le lavoratrici che, in base ai requisiti previsti dalla norma, hanno diritto all’esonero devono comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di fruire della misura in oggetto.

È, in particolare, necessario comunicare i codici fiscali dei figli al fine di comprovare la sussistenza del diritto all’esonero.

Considerazioni dell’autore!!

Voglio sottolineare un punto, a mio parere, bizzarro; in realtà non si tratta della prima volta che lo vediamo, ma che anche in questa occasione ci viene riproposto, il famoso principio di: “non discriminazione e parità di trattamento tra rapporti di lavoro part-time con full-time! a parti invertite!!”.

Per questo “bonus mamme” in caso di rapporto part-time l’importo non deve essere riproporzionato; quindi, lo sgravio si potrà applicare sempre nella misura massima, e per ogni singolo rapporto di lavoro (il caso della lavoratrice con più rapporti di lavoro contemporaneamente in essere).

Cosa vuole dire?

Vuol dire che, se una lavoratrice madre ha due contratti part-time a tempo indeterminato presso due datori di lavoro diversi, può ottenere una riduzione contributiva fino ad un massimo di € 250 sia dal primo datore di lavoro che dall’altro, quindi fino ad un massimo potenzialmente di € 500 in totale.

La lavoratrice madre full time, che può avere al massimo solo un rapporto di lavoro con un solo datore, si fermerà ad € 250……. non lo trovate un po’ strano??…personalmente lo trovo bizzarro!

 

Per rimanere aggiornato sulle altre novità e i bonus del 2024, continua a seguirci.

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