Novità per i lavoratori dipendenti in tema fringe benefit: fino a € 3.000 ma entro la fine dell’anno

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Fringe benefit

Novità per i lavoratori dipendenti, fringe benefit: fino ad € 3.000

Prima di entrare nel merito delle ultime novità apportate dal Decreto Aiuti Quater in tema di welfare aziendale, è opportuno fare una breve sintesi delle modifiche che si sono succedute relativamente ai fringe benefit in questi 10 mesi del 2022.

Correva il mese di gennaio 2022 e la soglia del fringe benefit ritornava alla famosa (fino ad ora “standard”) somma di 258,23€. I due anni precedenti, il 2020 e il 2021, avevano visto delle modifiche a tale cifra innalzandola a € 516,46.

Tra febbraio e marzo però sempre più lavoratori hanno assistito all’innalzamento del prezzo del petrolio. Il governo quindi ha deciso di introdurre un primo intervento sul tema dei fringe benefit. Per l’anno 2022 sono stati aggiunti ulteriori 200€ (da tenere separati rispetto alla soglia standard di 258,23€) ma solo in buoni carburante ed esclusivamente per i lavoratori dipendenti.

Durante l’estate prima e quest’autunno poi il prezzo dell’energia e di conseguenza le bollette delle utenze domestiche continuavano a salire. Al fine di limitare gli effetti di questi aumenti, viene ritoccata ancora la soglia dei fringe benefit per l’anno 2022 portandola ad 600€.
In questa misura però è presente una grande novità: la possibilità di poter ricomprendere all’interno dei 600€ i rimborsi del costo delle bollette delle utenze domestiche di acqua, gas ed elettricità.

A completamento della normativa e soprattutto a supporto dei professionisti per interpretare al meglio le nuove indicazioni, a Novembre l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una circolare che aiuta a “schiarirsi” le idee.

Ed eccoci arrivati oltre la metà del penultimo mese dell’anno, con un nuovo decreto “Aiuti Quater” che cambia ulteriormente il limite dei fringe benefit per l’anno 2022, alzandolo addirittura a 3.000€. Non va dimenticato però che per i lavoratori dipendenti resta valida la possibilità di usufruire dei già citati 200€ per i soli buoni carburante, quindi solo per questa categoria di lavoratori, il totale si assesta a 3.200€.

Tante modifiche, si!!, resta però invariata la tempistica!!: vale la pena ricordare che tale cifra (€ 3.000) fa riferimento alla somma massima dei fringe benefit che non concorrono a formare il reddito imponibile per questo 2022.

Entriamo ora nel dettaglio del decreto Aiuti quater. La novità normativa ha disposto l’aumento della soglia delle liberalità che il datore di lavoro può erogare ai propri lavoratori (ai sensi dell’art. 51, comma 3, del TUIR) senza che detto valore venga considerato reddito di lavoro dipendente.
Si tratta di quei beni ceduti e/o servizi prestati al lavoratore e che, entro la soglia di 3000€, sono esenti da tasse e contributi.

Tra i beni e servizi soggetti al limite di esenzione di 3.000€ rientrano, a titolo di esempio, i buoni acquisto e i buoni carburante, l’auto ad uso promiscuo (anche se poco affine con il caro energia), l’alloggio concesso in locazione, in uso o in comodato, ecc.

L’altra novità, oltre l’aumento del limite delle liberalità a 3.000€, è la possibilità di pagare o rimborsare in busta paga anche le utenze domestiche dei propri lavoratori, intese come utenze dell’acqua, dell’energia elettrica e del riscaldamento.

A supporto dell’erogazione delle somme in oggetto, il datore di lavoro deve:

  • acquisire e conservare la documentazione che giustifica la spesa sostenuta per le utenze nel rispetto della privacy
  • acquisire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del DPR n. 445/2000, con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle
  • utenze domestiche, di cui riporti gli elementi necessari per identificarle (numero e intestatario della fattura, tipologia di utenza, importo pagato, data e modalità di pagamento).

Inoltre, al fine di evitare che si fruisca più volte del beneficio in relazione alle medesime spese, il datore di lavoro è tenuto ad acquisire anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti che le medesime fatture non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, non solo presso il medesimo datore di lavoro ma anche presso altri.

Va ricordato che questo aspetto del welfare è erogato volontariamente dal datore di lavoro ai titolari di redditi di lavoro dipendente ed ai titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (es. i collaboratori coordinati e continuativi, tirocinanti, amministratori); quindi, è il datore di lavoro che decide se erogarlo, di quale importo e a chi. E’ da aggiungere inoltre, che l’erogazione non deve necessariamente essere destinata a tutti i lavoratori o a categorie di essi, ma potrà essere prevista anche ad personam.

A differenza dei bonus erogati nei mesi di luglio e novembre, in questo caso il costo è a totale carico del datore di lavoro, in quanto non è previsto un rimborso da parte dello Stato.

Il poco tempo a disposizione per l’anno 2022 ed il completo costo a carico dell’azienda rendono poco appetibile questa possibilità (a mio parere).

Per quanto tale intervento sia stato pensato a supporto delle aziende che vogliono provare a garantire un aiuto ai lavoratori per fronteggiare le maggiori spese, non costituisce un intervento strutturale, il che quindi limita notevolmente lo spazio di manovra delle aziende nella pianificazione di interventi di Welfare a medio lungo periodo.

Probabilmente sarebbe stato più utile prevedere, fin da ora, il nuovo limite anche per il 2023 ma al momento, nella bozza della nuova Legge di Bilancio, di questo provvedimento non vi è traccia. L’auspicio è che il governo tornerà ad intervenire in questa direzione, ma se non succederà, ripartiremo da un Gennaio 2023 con ancora la vecchia amata soglia per i fringe benefit di 258,23€.

Potrai continuare a leggere i nostri approfondimenti sui temi del welfare aziendale o fringe benefit continuando a seguirci in questa sezione.

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