Decontribuzione Sud per il 2023

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Decontribuzione Sud: Aggiornamenti 2023

Tra le varie agevolazioni contributive a disposizione di aziende e datori di lavoro negli ultimi anni è stata introdotta la così detta “decontribuzione Sud”: si tratta di una riduzione dei contributi previdenziali dei rapporti di lavoro per le imprese dell’Italia meridionale.

La Deconrtibuzione Sud è stata introdotta per la prima volta con la Legge di bilancio 2021 per contenere gli effetti negativi sull’occupazione in aree caratterizzate da grave situazione di disagio socio e economico e per garantire la tutela dei livelli occupazionali con l’idea di renderla quasi strutturale. Il legislatore infatti, aveva previsto una riduzione modulare dei contributi previdenziali a carico azienda che diminuiva col passare degli anni.

La previsione, ancora oggi in vigore, prevede:

  • sino al 31 dicembre 2025: esonero del 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro; 
  • per il 2026 e il 2027: esonero del 20% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro; 
  • per il 2028 e il 2029: esonero del 10% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro. 

La volontà di rendere strutturale la norma è stata dichiarata anche dall’attuale governo che ha affermato appunto di voler adottare un provvedimento normativo in questo senso già con la Legge di Bilancio 2023.

A differenza di molte altre agevolazioni contributive, la decontribuzione sud, applicata nei limiti percentuali sopra descritti, non prevede un limite individuale di importo.  Pertanto, la stessa trova applicazione sulla percentuale della contribuzione datoriale prevista, senza individuazione di un tetto massimo mensile.

La particolarità di questa agevolazione è quella di rivolgersi ad una platea selezionata di datori di lavoro (solo le aziende del Sud Italia); per tale motivo pertanto è subordinata ad un’autorizzazione preventiva concessa dalla commissione europea. Proprio la commissione europea sul finire dell’anno scorso (2022) ha autorizzato l’esonero contributivo (precedentemente in scadenza al 31 dicembre 2022) per ulteriori 12 mesi.

Con l’ultima autorizzazione l’agevolazione è stata concessa  sino al 31 dicembre 2023 nel rispetto delle condizioni previste dal Temporary Crisis Framework  fino ad un massimo di: 

  • € 300.000 per le imprese che operano nei settori della pesca e dell’acquacoltura; 
  • € 250.000 per le imprese che operano nella produzione primaria di prodotti agricoli;
  • € 2 milioni per tutte le altre imprese.

N.B.: Il calcolo del massimale deve essere effettuato prendendo in considerazione tutti gli aiuti di stato, non solo la decontribuzione sud, concessi secondo lo stesso quadro di aiuti (Temporary Crisis Framework).

Il quadro temporaneo Crisis Framework considera Aiuti di Stato compatibili con il mercato interno quelli concessi a imprese colpite, direttamente o indirettamente, dalla crisi attuale generata a sua volta dall’aggressione russa all’Ucraina. 

Pertanto, ai fini della legittima fruizione dell’aiuto, quest’ultimo non deve necessariamente essere ricollegato a un aumento dei prezzi dell’energia in quanto la crisi e le misure restrittive nei confronti della Russia hanno determinato a vario titolo ripercussioni negative sull’economia nazionale nel suo complesso, ad esempio provocando una perturbazione delle catene di  approvvigionamento fisiche, con una particolare accentuazione nelle regioni meridionali italiane che si trovano già in una situazione di svantaggio. 

Ma a chi può essere applicata la decontribuzione sud?

L’agevolazione contributiva riguarda non solo le nuove assunzioni ma anche i rapporti di lavoro subordinato già in essere, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, nonché delle imprese operanti nel settore finanziario. 

Requisito fondamentale da rispettare è quello geografico, cioè la prestazione lavorativa deve essere effettuata presso datori di lavoro la cui sede di lavoro si trovi ubicata nelle regioni dell’Italia Meridionale: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La decontribuzione Sud può essere applicata non solo ai rapporti di lavoro “diretti” ma anche nelle ipotesi in cui l’attività venga svolta mediante un rapporto di somministrazione (tramite Agenzie per il Lavoro). In questo caso la sede di lavoro rilevante ai fini del riconoscimento della decontribuzione deve essere individuata nel luogo di effettivo svolgimento della prestazione (azienda utilizzatrice). Pertanto, qualora il lavoratore svolga la propria prestazione lavorativa presso un utilizzatore ubicato nelle regioni del Sud, il beneficio in trattazione può essere riconosciuto a prescindere da dove effettivamente abbia sede legale o operativa l’Agenzia di somministrazione. Viceversa, qualora il lavoratore sia dipendente di un’Agenzia di somministrazione che abbia sede legale o operativa in regioni del Mezzogiorno, ma svolga la propria prestazione lavorativa presso un utilizzatore ubicato in regioni differenti, il beneficio non può essere riconosciuto.

Da parte sua il datore di lavoro per poter applicare l’agevolazione contributiva deve essere in regola con il pagamento dei contributi e dei premi nei confronti di INPS, INAIL e Casse edili, (deve essere in possesso del DURC) , deve rispettare i contratti collettivi di lavoro sia riguardo la parte economica che normativa e deve rispettare la normativa in materia di sicurezza sul lavoro

Ad oggi, come abbiamo detto, il beneficio contributivo è stato autorizzato sino al 31/12/2023: per poter applicare tale agevolazione anche per il periodo successivo normativamente previsto (dal 01/01/2024 al 31/12/2029), occorrerà attendere un’ulteriore autorizzazione della Commissione Europea.

Per completezza diciamo anche che il governo ha già avviato le interlocuzioni con la commissione Europea per ottenere l’autorizzazione anche per gli anni successivi, quando non potrebbero esserci altri quadri temporanei di aiuti di stato che velocizzano l’iter di concessione.

Torneremo sicuramente a parlare degli aggiornamenti sulla decontribuzione Sud e sulle altre agevolazioni contributive: continua a seguirci per rimanere informato.

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